Pal.M.A.I.S.

DIREZIONE GENERALE DELLE ANTICHITÀ E DEI MUSEI DI DAMASCO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
المديرية العامة للآثار و المتاحف
جامعة أبحاث ميلانو

ARCHEOLOGIA

2007

2008



Il quartiere sud-occidentale di Palmira (rielaborazione da K. AL AS'AD, A. SCHMIDT-COLINET, 'Zur Einführung', in A. SCHMIDT-COLINET, 'Palmyra. Kulturbegegnung im Grenzbereich', Mainz 2005, p. 8 fig. 7) Il settore oggetto della ricerca è un quartiere centrale dell'antica città, le cui dimensioni massime sono di 547x281 m e con una superficie totale di circa 114.000 mq. I suoi confini sono definiti a sud-est dal muro perimetrale dell'Agorà, a sud e a sud-ovest dal settore delle Mura di Diocleziano compreso tra l'Agorà e la Porta di Damasco, a nord-ovest e a nord-est dalla Via Colonnata Trasversale e dalla Grande Via Colonnata. In esso, finora, non erano mai state svolte ricerche sistematiche.

La prima campagna di ricerche sul campo della missione Pal.M.A.I.S. si è svolta dal 4 novembre al 2 dicembre 2007.

Il quartiere sud-occidentale Data la grande estensione dell'area, finora inesplorata, il lavoro della missione è stato rivolto a una accurata ricognizione sul terreno, a una revisione di alcuni limitati sondaggi effettuati nell'area dalla DGAM e alla realizzazione di un dettagliato rilievo generale dell'area. A tal fine si sono costituite due equipes di lavoro (topografica e archeologica), che hanno proceduto a un'indagine sistematica dell'area da est verso ovest.

L'equipe archeologica sul campo Si è proceduto alla ricognizione sul terreno delle evidenze strutturali emergenti. Si è deciso, come criterio discriminante di scelta, di prendere in considerazione soltanto le strutture in situ, ad esempio gli allineamenti di blocchi litici o gli elementi isolati, quali colonne, pilastri frammentari o stipiti. Sono stati scartati, invece, quegli elementi che sembravano soltanto poggiati sul livello del suolo (e non saldamente infissi nel terreno) e quindi probabilmente spostati dalla loro posizione originaria; per tale motivo si sono ugualmente esclusi gli elementi di crollo delle strutture.

L'equipe topografica sul campo Ognuno degli elementi identificati dall'equipe archeologica è stato definito con un numero progressivo (da est a ovest) di "Unità di Rilievo" (UR), quindi fotografato e segnalato all'equipe topografica per il rilievo, dopo un'attenta verifica congiunta. Il rilievo delle singole UR è stato eseguito tramite Stazione Totale ed elaborato con software topografico (Meridiana) e vettoriale (AutoCAD). Si sono rilevate 338 UR in tutta l'area, e per ognuna di esse si è proceduto alla redazione di una scheda analitica, per la registrazione sintetica delle caratteristiche tecno-morfologiche principali degli elementi. Ogni scheda è stata inserita nel database relazionale palmais (realizzato con Microsoft Office Access 2007), permettendone inoltre il collegamento con le fotografie. Il database palmais è stato anche collegato a un GIS (Geographical Information System), attraverso cui integrare i dati descrittivi raccolti con i dati grafici e cartografici. Per la gestione di questi ultimi è stato scelto il software ESRI AcrGIS 9.2, personalizzato attraverso la costruzione di un idoneo modello di organizzazione delle informazioni (geodatabase).

Stipiti d'ingresso a un edificio, particolare del lungo allineamento UR 142 Gli elementi rilevati sul terreno sono, perlopiù, allineamenti di blocchi litici, di diversa tipologia e di differenti dimensioni, talora identificabili come i limiti di piccole strade che attraversano il quartiere in senso nord/sud (prevalenti) oppure est/ovest, confrontabili con la piccola strada scavata negli anni Sessanta del secolo scorso dalla DGAM a nord del Tetrapylon. Altri allineamenti di più ridotte dimensioni sembrano invece costituire i limiti di singole unità edilizie, e per alcune di esse la presenza di soglie o stipiti, ancora in situ, consente di individuare i punti di accesso agli edifici e/o ai singoli ambienti. La cd. 'Domus delle Arcate' Sono stati identificati spazi quadrangolari isolati oppure strutture più complesse, articolate in più vani, alternati a spazi aperti, probabilmente riconoscibili come unità residenziali, anche se naturalmente per il momento non è possibile definirne la precisa articolazione e destinazione funzionale. Le dimensioni e l'apparato decorativo di alcune di tali strutture lasciano spazio all'ipotesi che possa trattarsi di residenze private di alto livello (paragonabili a quelle venute in luce nei pressi del Santuario di Bel, e attualmente in corso di studio da parte della Missione Francese) o anche di complessi a totale o parziale funzione pubblica.

Una seconda indagine sul terreno ha interessato l'identificazione e l'accurata Mensola decorata con rosette (EA 12) schedatura di tutti gli elementi architettonici (EA) - colonne, capitelli, mensole, architravi, stipiti -, presenti in gran numero nell'area. Oltre agli elementi talvolta ancora in situ (come nel caso, ad esempio, delle colonne appartenenti ad alcuni peristili e di qualche stipite di portale), sono stati presi in considerazione anche quelli facenti parte di crolli o reimpiegati in strutture più tarde, che ne costituiscono la maggioranza. Sono stati identificati 125 EA.

Arco che interrompe la sequenza di colonne nel settore occidentale della Grande Via Colonnata, segnalando probabilmente l'ingresso a un edificio pubblico (?) Le piccole strade con direzione nord/sud del quartiere non presentano elementi di collegamento con la Grande Via Colonnata e non ne sembra in alcun modo segnalato lo sbocco sulla arteria principale del sito. Nell'unico punto in cui è interrotta la sequenza delle colonne (nel settore più occidentale di questo tratto della Grande Via Colonnata), un grande arco segnala l'ingresso La via colonnata situata presso il confine orientale del quartiere sud-ovest (UR 2) a una struttura quadrangolare ben visibile sul terreno. Il confine orientale del quartiere sud-ovest è definito da un'altra via colonnata, che ha origine dal Tetrapylon e di cui rimangono, nel suo stato attuale, 21 colonne integre su un solo lato. Essa peraltro non risulta allineata né con le vie identificate all'interno del quartiere sud-ovest e nemmeno con il vicino muro occidentale dell'Agorà.

Peristilio individuato nel settore meridionale del quartiere sud-ovest (UR 89) La struttura più imponente dell'area, a quanto è possibile giudicare dalle evidenze sul terreno, è costituita da un peristilio, di forma grosso modo quadrata, che si trova nel settore meridionale del quartiere, in prossimità delle mura tardo-antiche della città.
Rimangono alcune colonne, in gran parte interrate, su tre lati (nord, est, sud), che cingevano l'area aperta al centro dell'edificio, la cui estensione complessiva (quindi con gli ambienti che dovevano svilupparsi intorno al cortile centrale) pare delimitata da due piccole strade con orientamento nord/sud. Da notare che le mura tardo-antiche della città presentano una singolare deviazione del percorso, proprio in corrispondenza dell'edificio con peristilio.



PUBBLICAZIONI della missione PAL.M.A.I.S.




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